Escursioni
descrizione itinerario
Martedì 01 Marzo 2005 - Passo Fittanze - Malga Lessinia - Monte Castelberto
Continuiamo con le ciaspolade in Lessinia e penso che con questa abbimo toccati quasi tutti i punti interessanti.
Arriviamo al Passo delle Fittanze e il termometro della macchina segna -13° !!!!, c'è però un bel sole e la giornata promette un cielo sereno e azzurro.
Ci avviamo con le ciaspole sul sentiero che in estate viene usato per le passeggiate a cavallo e che conduce al Monte Castelberto.
La strada è buona e spesso battuta apposta perché i pedoni non invadano la pista di fondo.
Passiamo dal Baito di Roccopiano e dopo aver superato il bivio del Pidocchio arriviamo a Malga Lessinia. Il freddo si fa sentire solo quando ci fermiamo e quindi le soste sono veramente brevissime, un goccio di tè caldo e via.
Intorno la neve è perfetta, ricopre morbidamente le valli e addolcisce tutte le curve, di fronte a noi il Carega sembra avere un cuscino di neve che copre il sedile della "carega".
Arriviamo a Monte Castelberto in territorio trentino e naturalmente troviamo due belle panchine e sulla cima un osservatorio come quello del monte Stivo con le barrette di ottone che indicano tutte le cime a vista, hanno anche protetto la piazzola con parapetti di funi d'acciaio poiché siamo su uno strapiombo. Complimenti alla regione Trentino.
Pranzo velocissimo al sacco senza togliersi i guanti e poi riprendiamo la strada del ritorno con il sole in fronte.
Arriviamo alla macchina con la faccia rossa come un gambero, speriamo di non esserci scottati troppo!!
Arriviamo al Passo delle Fittanze e il termometro della macchina segna -13° !!!!, c'è però un bel sole e la giornata promette un cielo sereno e azzurro.
Ci avviamo con le ciaspole sul sentiero che in estate viene usato per le passeggiate a cavallo e che conduce al Monte Castelberto.
La strada è buona e spesso battuta apposta perché i pedoni non invadano la pista di fondo.
Passiamo dal Baito di Roccopiano e dopo aver superato il bivio del Pidocchio arriviamo a Malga Lessinia. Il freddo si fa sentire solo quando ci fermiamo e quindi le soste sono veramente brevissime, un goccio di tè caldo e via.
Intorno la neve è perfetta, ricopre morbidamente le valli e addolcisce tutte le curve, di fronte a noi il Carega sembra avere un cuscino di neve che copre il sedile della "carega".
Arriviamo a Monte Castelberto in territorio trentino e naturalmente troviamo due belle panchine e sulla cima un osservatorio come quello del monte Stivo con le barrette di ottone che indicano tutte le cime a vista, hanno anche protetto la piazzola con parapetti di funi d'acciaio poiché siamo su uno strapiombo. Complimenti alla regione Trentino.
Pranzo velocissimo al sacco senza togliersi i guanti e poi riprendiamo la strada del ritorno con il sole in fronte.
Arriviamo alla macchina con la faccia rossa come un gambero, speriamo di non esserci scottati troppo!!
Tempo di percorrenza : 5 ore. Dislivello 400 m.
Mappa del percorso:
